Ecco chi sono le aziende americane dietro TikTok ‘made in USA’

da | 18 Set 2025 | Tecnologia, Politica

illustrazione: chatgpt

Dopo due giorni di trattative a Madrid, funzionari americani e cinesi hanno presentato l’intesa preliminare per il futuro di TikTok negli Stati Uniti. E il quadro finale si è chiarito in queste ore: Oracle, Andreessen Horowitz e Silver Lake saranno i protagonisti del nuovo assetto societario di TikTok, e saranno chiamati a costruire una versione americana dell’app con 170 milioni di utenti.

Oracle giocherà un ruolo centrale. La società texana, che già oggi gestisce i dati degli utenti americani di TikTok nell’ambito di Project Texas, continuerà a fornire infrastrutture cloud alla piattaforma.

Il colosso guidato da Safra Catz e Larry Ellison ha costruito negli ultimi anni un business cloud in forte crescita, diventato uno dei pilastri della sua redditività. Il suo ingresso nel capitale della nuova TikTok americana rappresenta un’estensione naturale del rapporto già in corso, e un passo che Trump potrà rivendicare come vittoria industriale e politica.

Silver Lake e Andreessen, il capitale della Silicon Valley

Accanto a Oracle troviamo due pesi massimi della finanza tecnologica. Silver Lake, fondo di private equity con partecipazioni storiche in colossi come Dell, Airbnb e Twitter, porta solidità e capacità di investimento.

Andreessen Horowitz, uno dei venture capital più influenti della Silicon Valley, aggiunge invece l’esperienza nel lancio e nello sviluppo di piattaforme consumer globali.

La loro presenza nel consorzio offre garanzie al governo americano: TikTok diventa un’impresa a trazione USA, con governance e capitali radicati nel sistema finanziario statunitense.

La struttura della nuova divisione americana

L’accordo prevede che ByteDance riduca la propria quota sotto il 20%, in linea con la legge del 2024 voluta da Biden che impone la cessione delle attività statunitensi o, in alternativa, il bando dell’app. Gli investitori esterni controlleranno il 50% della nuova società, mentre i già presenti investitori americani deterranno circa il 30%.

Ma il passaggio chiave è che ByteDance non potrà avere alcun ruolo operativo: nemmeno sull’algoritmo, che sarà concesso in licenza alla nuova entità statunitense.

Questo aspetto è essenziale perché consente a Washington di affermare che la tecnologia più sensibile è sottratta al controllo diretto di Pechino, pur mantenendo la continuità di esperienza per gli utenti.

La questione delle proroghe

Il percorso verso l’intesa è stato tutt’altro che lineare. Martedì Trump ha annunciato una nuova proroga, la quarta da gennaio, spostando al 16 dicembre la scadenza entro la quale ByteDance dovrà completare la cessione.

È una mossa in contrasto con la legge del 2024, che consentiva una sola estensione di 90 giorni. Ma la flessibilità dimostrata da Trump, se da un lato ha sollevato dubbi sulla legittimità delle proroghe ripetute, dall’altro ha permesso di mantenere il dialogo con la Cina aperto e di dare più tempo alle trattative.

La continuità per gli utenti di TikTok

Un elemento chiave dell’accordo è garantire continuità per gli utenti. Nonostante i cambi di governance, TikTok continuerà a essere disponibile negli store online di Apple e Google.

La nuova versione americana replicherà le funzioni e gli algoritmi della piattaforma attuale, riducendo al minimo l’impatto per chi utilizza l’app ogni giorno.

L’obiettivo è duplice: preservare il valore economico di un asset oggi valutato 35-40 miliardi di dollari e, al tempo stesso, rassicurare l’opinione pubblica americana sul fronte della sicurezza nazionale.

Un asset strategico in bilico

Il futuro di TikTok negli Stati Uniti si intreccia così con la geopolitica globale. Da un lato c’è ByteDance, che perde il controllo di un asset chiave proprio mentre punta a crescere nell’intelligenza artificiale e nell’e-commerce.

Dall’altro c’è Washington, che rivendica la vittoria di avere trasformato una minaccia percepita alla sicurezza in un’impresa americana con capitali e governance nazionali.

Al centro, troviamo tre protagonisti (Oracle, Silver Lake e Andreessen), che incarnano tre anime diverse del capitalismo tecnologico USA: infrastruttura, capitale e innovazione. Chissà come sarà il TikTok a stelle e strisce.

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