John Elkann, CEO di Exor e figura di spicco dell’industria italiana, è stato eletto ieri nel consiglio di amministrazione di Meta Platforms.
Insieme a quello di Elkann, Mark Zuckerberg ha annunciato l’ingresso di Dana White, presidente di UFC, e dell’investitore tecnologico Charlie Songhurst.
Questa mossa, come dichiarato da Zuckerberg, mira a rafforzare l’impegno di Meta nel campo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie indossabili.
La nomina di Elkann
La nomina di Elkann si inserisce in un contesto di crescente interazione tra industria e tecnologia.
Alla guida di Exor, la holding della famiglia Agnelli, Elkann ha sviluppato una significativa esperienza nella gestione di aziende globali come Stellantis e Ferrari.
Il suo ingresso in Meta vuole offrire nuove prospettive per l’integrazione tra il settore tecnologico e quello industriale, in un momento in cui l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie stanno trasformando entrambi i campi.
“Sono onorato di unirmi al consiglio di Meta e non vedo l’ora di contribuire a questa fase cruciale della sua evoluzione”, ha dichiarato Elkann.
Dall’IA alla MMA
Meta ha inoltre sottolineato il ruolo di Charlie Songhurst, ex dirigente Microsoft con una vasta esperienza in fusioni, acquisizioni e strategie globali.
Songhurst, già parte di un gruppo consultivo interno di Meta focalizzato sull’AI, rafforzerà ulteriormente il focus dell’azienda su opportunità strategiche legate alla tecnologia.
Dana White, noto per il successo nel trasformare UFC in un business globale, rappresenta invece una figura mediatica e imprenditoriale che sulla carta vuole inserirsi nella narrativa di Meta come catalizzatore di comunità globali.
Manovre politiche
La scelta di Elkann e degli altri nuovi membri arriva in un momento delicato per Meta, che sta cercando di riposizionarsi politicamente e tecnologicamente.
Dopo le tensioni con l’amministrazione Biden, Zuckerberg sembra puntare a rafforzare legami con la nuova amministrazione Trump.
Il CEO di Meta ha recentemente definito Trump “un fenomeno” e ha ribadito l’impegno dell’azienda nel difendere la libertà di espressione, dichiarando che non asseconderebbe più richieste di censura come accaduto in passato.
La strategia di Meta appare dunque chiara: rafforzare la sua leadership tecnologica attraverso figure di alto profilo come Elkann e consolidare il proprio posizionamento politico in un periodo di transizione negli Stati Uniti. L’efficacia di queste manovre la scopriremo solo col tempo.


