Il presidente Donald Trump ha firmato ieri un ordine esecutivo per sospendere il divieto su TikTok per 75 giorni, con l’obiettivo di trovare una soluzione alternativa a un blocco completo della piattaforma.
Questo atto, che il Washington Post sottolinea essere di dubbia validità legale, potrebbe mettere alla prova i suoi poteri nell’arginare una misura che in passato aveva sostenuto.
Un trilione di dollari
L’ordine impone al Dipartimento di Giustizia di non applicare la legge né di imporre sanzioni alle aziende che ospitano TikTok per 75 giorni, un periodo leggermente inferiore rispetto a quanto inizialmente proposto.
Lo scopo dichiarato è “determinare un percorso appropriato che protegga la sicurezza nazionale senza interrompere improvvisamente una piattaforma di comunicazione utilizzata da milioni di americani”.
Parlando dalla Casa Bianca, Trump ha ribadito il desiderio di vedere la piattaforma venduta attraverso una “joint venture” tra gli Stati Uniti e gli attuali proprietari di TikTok, pur senza fornire dettagli chiari.
Ha poi ipotizzato che gli Stati Uniti potrebbero ricevere metà del valore di TikTok per aver negoziato e approvato l’accordo, stimando il valore dell’app fino a un trilione di dollari.
“Se creiamo quel valore, perché non ci spetterebbe la metà?” ha dichiarato, aggiungendo che gli Stati Uniti potrebbero avere un ruolo nel “sorvegliare” l’app.
TikTok e le implicazioni del ‘ban-or-sale’
Trump ha firmato l’ordine poche ore dopo aver accolto il CEO di TikTok, Shou Zi Chew, come ospite d’onore alla cerimonia del suo insediamento. Chew, presente anche a eventi celebrativi nel weekend, ha pubblicato un video ringraziando Trump per il suo impegno contro il divieto.
Nonostante ciò, esperti legali e alcuni parlamentari hanno sottolineato che Trump non può annullare unilateralmente una legge approvata dal Congresso, firmata dal suo predecessore e confermata dalla Corte Suprema.
E Senatori come Tom Cotton hanno avvertito che, anche se il Dipartimento di Giustizia non applica il divieto, le aziende che ospitano TikTok potrebbero affrontare responsabilità legali enormi.
Any company that hosts, distributes, services, or otherwise facilitates communist-controlled TikTok could face hundreds of billions of dollars of ruinous liability under the law, not just from DOJ, but also under securities law, shareholder lawsuits, and state AGs. Think about… https://t.co/XamZ1qAk2K
— Tom Cotton (@SenTomCotton) January 19, 2025
La legge prevede infatti sanzioni di 5.000 dollari al giorno per ogni utente contro le aziende ritenute in violazione, tra cui app store e servizi di hosting Internet che supportano la piattaforma.
L’ordine esecutivo di Trump cerca di prevenire interventi statali, definendoli un’interferenza nei poteri dell’Esecutivo. Ma con TikTok che dichiara 170 milioni di utenti negli Stati Uniti, il ripristino del servizio espone le aziende a un potenziale rischio legale di 850 miliardi di dollari.
E come ha osservato su X Matt Schettenhelm, analista di Bloomberg Intelligence, collaborare al ripristino di TikTok sta equivalendo a fidarsi che la possibile esposizione legale passi dai potenziali 850 miliardi di dollari a zero, basandosi esclusivamente su una promessa verbale di Trump fatta sul suo social Truth.
850 miliardi di ragioni per non fidarsi
La legge firmata da Biden impone che TikTok sia venduto in modo che non sia più controllato da un “avversario straniero”. Ma i piani di Trump sembrano prevedere una continuità per ByteDance, l’attuale proprietario di TikTok.
Questa posizione ha suscitato critiche sia dai democratici sia dai falchi, contrari a qualsiasi accordo che mantenga legami con la Cina. ByteDance, dal canto suo, afferma che il 60% delle sue quote è posseduto da investitori istituzionali americani, mentre il restante 40% è suddiviso tra il fondatore e i dipendenti.
Va però detto che un potenziale ostacolo alla vendita di TikTok si sta attenuando: il Ministero degli Esteri cinese ha infatti espresso disponibilità a collaborare con Trump per mantenere attiva l’app negli Stati Uniti, ammorbidendo una posizione precedentemente più rigida.
Il futuro legale di TikTok rimane però incerto. E non a caso molte aziende, tra cui Google e Apple, continuano a non rendere disponibile l’app nei loro store digitali, temendo devastanti conseguenze legali.


