Palantir sfida l’università e assume diplomati anziché laureati

da | 3 Nov 2025 | Politica

Alex Karp, fondatore e CEO di Palantir

C’è un motivo preciso se Palantir ha deciso di chiamare il suo nuovo programma per diplomati proprio “Meritocracy Fellowship”. Non è solo una parola evocativa ma una sfida culturale.

Nell’idea di Alex Karp, CEO della società di data analytics più controversa della Silicon Valley, la meritocrazia non si misura più nei campus universitari, ma nelle aziende che producono risultati concreti.

Se il sistema accademico americano è “rotto”, come recitava il post con cui Palantir ha lanciato l’iniziativa, allora è tempo che qualcuno lo sostituisca.

Karp non parla da autodidatta. Ha studiato filosofia all’Haverford College e conseguito una laurea in legge a Stanford, l’università simbolo dell’élite tech californiana. E proprio per questo la sua scelta fa notizia.

Nella visione di Palantir, le università sono diventate macchine ideologiche, incapaci di formare persone “eccellenti” e troppo concentrate su criteri d’ammissione che poco hanno a che vedere con il merito.

La Meritocracy Fellowship nasce allora per offrire un’alternativa: prendere ventidue diplomati, saltare il college e formarli direttamente in azienda.

Giovani senza laurea

Palantir è nota per i suoi contratti con il Pentagono, la CIA e altre agenzie di intelligence, ma da tempo cerca di costruirsi anche un’identità culturale.

Il programma non è un semplice stage: comincia con un seminario di quattro settimane sulla civiltà occidentale, la storia degli Stati Uniti e i valori del “mondo libero”. Un percorso che alterna lezioni teoriche a momenti di confronto su temi come le sfide dell’Occidente e il significato stesso di difenderlo.

Non è un caso. Fondata da Peter Thiel, finanziatore di Trump e sostenitore del pensiero libertario, Palantir rappresenta quel lato della Silicon Valley che si muove ormai in autonomia rispetto allo Stato. In questo caso, costruendo un’istituzione propria, private, per sostituire quelle pubbliche considerate inefficienti.

Il suo è allora un progetto ideologico prima ancora che aziendale: la creazione di una nuova élite formata all’interno dell’impresa, non più negli atenei.

L’educazione secondo Palantir

L’esperimento, riportato dal Wall Street Journal, mostra i limiti del sistema educativo americano. Uno dei partecipanti al corso di storia, infatti, ha chiesto che gli venisse spiegato come si prendano appunti durante una lezione. “Si era sempre concentrato su matematica e coding e non aveva mai seguito corsi di storia”, è stata la spiegazione.

Dopo il seminario, i ragazzi sono stati inseriti nei team aziendali, viaggiando per gli Stati Uniti al fianco dei cosiddetti “ingegneri dispiegati sul campo”, professionisti che lavorano direttamente con i clienti, spesso in settori sensibili come la difesa o la sanità.

“Quale altra azienda ti mette su progetti reali al terzo giorno?”, ha commentato Matteo Zanini, diciottenne italoamericano nonché uno dei partecipanti al programma. “È pazzesco.”

La Silicon Valley si fa università

I migliori tra i ventidue fellows potranno restare a tempo pieno, senza laurea ma con un lavoro stabile in una delle aziende più strategiche d’America. È il sogno di ogni diciottenne appassionato di tecnologia e anche il segnale di qualcosa di più profondo.

La Meritocracy Fellowship segna un cambio d’epoca: le aziende della Silicon Valley non si limitano più ad assumere talenti, ora li formano da zero, secondo le proprie regole e impartendogli la propria visione del mondo.

È la risposta privata a un problema pubblico, l’ennesima dimostrazione di come il potere formativo (e, in prospettiva, politico), si stia spostando dai campus alle corporation.

Resta da capire se questo rappresenti un’occasione di emancipazione per i giovani o l’inizio di una dipendenza culturale.

Fonte: The Wall Street Journal

POTREBBE INTERESSARTI

torre controllo shutdown

Shutdown negli Stati Uniti, aeroporti sull’orlo del collasso

File di ore ai controlli, voli saltati e personale allo stremo. I controllori di volo non vengono pagati da settimane e iniziano a dimettersi: “Ogni giorno ce ne sono...
nexperia

La fragile tregua tra Cina ed Europa sul caso Nexperia

Dopo settimane di tensione, Pechino accetta di incontrare i funzionari olandesi per discutere il futuro di Nexperia. Ma l’Olanda è stretta tra le pressioni di...
OpenAI Sam Altman ChatGPT

Sam Altman dopo il no ai salvataggi di Stato, dice sì agli incentivi

Il CEO di OpenAI ha lanciato un appello al governo statunitense per estendere il credito d’imposta previsto dal Chips and Science Act anche alle infrastrutture dedicate...
Marsha Blackburn

Google ritira Gemma dopo le accuse di diffamazione della senatrice Blackburn

Dopo una risposta “allucinata” del modello Gemma, la senatrice repubblicana Marsha Blackburn accusa Google di aver inventato false accuse di stupro. Mountain View parla...
Trump USA Xi Jinping Cina

La Cina vieta i chip stranieri nei data center pubblici

Il governo cinese impone ai data center finanziati dallo Stato di usare solo chip nazionali, tagliando fuori Nvidia, AMD e Intel. La misura arriva pochi giorni dopo il...
microsoft-uae

Trump, gli Emirati e Microsoft: l’IA diventa geopolitica

L’investimento da 15,2 miliardi di dollari di Microsoft porta per la prima volta ad Abu Dhabi le GPU Nvidia più avanzate negli Emirati. Segnando un cambio di rotta nei...

Xi Jinping propone un organismo mondiale per l’IA

La Cina si presenta come alternativa agli Stati Uniti, che rifiutano ogni regolamentazione multilaterale in nome del libero mercato.

Trump Halo

Halo finisce nelle strategie social della Casa Bianca

Trump come Master Chief: la Casa Bianca e il Department of Homeland Security usano immagini ispirate ad Halo per una campagna anti-immigrazione.

Casa Bianca

Le Big Tech stanno pagando la sala da ballo da 250 milioni della Casa Bianca

Mentre gli Stati Uniti affrontano lo shutdown, i colossi digitali finanziano la nuova ala dorata della Casa Bianca, tra interessi politici e deregolamentazione...
Howard Lutnick quantum

Dopo Intel, anche il quantum: la Casa Bianca investe nelle tecnologie strategiche

Il quantum computing è la nuova frontiera dopo l’IA. L’amministrazione Trump converte i fondi pubblici in partecipazioni dirette per controllare il prossimo settore...
Share This