OpenAI ha rilasciato ieri il suo nuovo modello di intelligenza artificiale dedicato al ragionamento, o3-mini.
Secondo l’azienda, il modello offre prestazioni superiori rispetto al suo predecessore, o1-mini, mantenendo un costo contenuto e un’elevata velocità di risposta. Il focus è primeggiare nell’ambito scientifico, matematico e nella programmazione.
Gli sviluppatori possono accedere a o3-mini tramite un’API e selezionare tra tre livelli di intensità del ragionamento.
Questo permette di adattare le prestazioni del modello in base alla complessità del problema da risolvere: un’impostazione più bassa è indicata per questioni meno complesse e in cui la rapidità di risposta è un fattore chiave.
A partire da ieri, gli utenti di ChatGPT Plus, Team e Pro possono già testare il modello, mentre le aziende dovranno attendere una settimana.
La concorrenza cinese e il cambio di paradigma di o3-mini
L’annuncio di OpenAI arriva in un momento in cui la concorrenza nel settore si fa sempre più accesa.
Nei giorni scorsi, la cinese DeepSeek ha attirato l’attenzione con il lancio di DeepSeek-V3 e DeepSeek-R1, due modelli avanzati e dal costo competitivo. In particolare, DeepSeek-R1, anch’esso focalizzato sul ragionamento, ha ottenuto risultati di benchmark paragonabili, e in alcuni casi superiori, a quelli di o1 di OpenAI.
Ma la società guidata da Sam Altman guarda oltre.
Secondo il CEO, i modelli della serie o3 rappresentano un deciso passo in avanti rispetto agli o1, specialmente nella risoluzione di problemi complessi che richiedono avanzate capacità matematiche e di programmazione.
La versione più grande della serie ha persino raggiunto un punteggio record dell’87,5% nel test ARC-AGI, superando la media umana, che si aggira intorno all’85%.
Il ricercatore di OpenAI Noam Brown ha sottolineato l’importanza di questo progresso, dichiarando su X: “Stiamo spostando l’intera curva costo-intelligenza. L’intelligenza dei modelli continuerà ad aumentare e il costo per ottenere la stessa intelligenza continuerà a diminuire”.
Brown ha aggiunto che o3-mini supera persino il modello o1 a grandezza naturale in diversi test di valutazione.
Il futuro dell’IA: oltre la potenza bruta
Per anni, i miglioramenti dell’intelligenza artificiale sono stati trainati da un semplice aumento di dati e potenza di calcolo. Dal 2024, questa strategia però sta mostrando segni di inefficienza.
OpenAI, insieme ad altre realtà, sta ora puntando su modelli che integrano un maggiore livello di ragionamento direttamente nella fase di inferenza, ossia il momento in cui l’IA elabora una risposta.
Questa nuova generazione di modelli, tra cui o3-mini, non si limita a elaborare enormi quantità di dati ma è in grado di generare più percorsi logici in parallelo, scegliendo quello che porta alla migliore soluzione. Inoltre, può tornare indietro nel processo se incontra un vicolo cieco, migliorando così la qualità delle risposte.
Nonostante i progressi, OpenAI ha deciso di non esporre la chain of thought di o3-mini, come già avvenuto con i modelli o1. Questo approccio mira a evitare che l’IA perda il focus su problemi complessi.
Al contrario, DeepSeek-R1 e il nuovo modello sperimentale di Google, Gemini 2.0 Flash Thinking, adottano la strategia opposta, mostrando il processo di ragionamento passo dopo passo.
Con o3-mini, OpenAI non solo risponde alla crescente competizione nel settore delle IA avanzate, ma getta anche le basi per una nuova intelligenza artificiale, in cui il ragionamento diventa il vero valore aggiunto rispetto alla semplice potenza di calcolo.
E ora, non resta che sedersi comodi e attendere la risposta della concorrenza. Non solo quella americana…


