Google, che aveva iniziato il 2024 annunciando fino a 30mila licenziamenti, ha avviato il 2025 con un più soft programma di uscita volontaria per i dipendenti statunitensi delle divisioni relative ad Android e Pixel.
Si tratta di un’iniziativa che, se da un lato offre un’indennità di licenziamento a chi decide di lasciare l’azienda, dall’altro potrebbe anticipare tagli più drastici nel prossimo futuro, qualora il numero di volontari non raggiungesse la soglia desiderata dal colosso di Mountain View..
Il provvedimento è stato comunicato ai dipendenti tramite un memorandum inviato da Rick Osterloh, vicepresidente senior della divisione. “Questo avviene dopo che lo scorso anno abbiamo unito due grandi organizzazioni”, ha scritto Osterloh. “C’è un’enorme spinta in questo team e, con così tanto lavoro importante davanti a noi, vogliamo che tutti siano profondamente impegnati nella nostra missione e concentrati sulla creazione di grandi prodotti, con rapidità ed efficienza”.
La riorganizzazione di Google in questo settore era già iniziata nell’aprile del 2024, quando il colosso di Mountain View aveva unificato i team di Android e hardware proprio sotto la guida di Osterloh.
L’obiettivo dichiarato di Google è accelerare l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei prodotti e nei servizi. Tuttavia, dietro a questa mossa, alcuni osservatori vedono un segnale di ulteriori tagli, soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Anat Ashkenazi, direttrice finanziaria di Alphabet.
La quale a ottobre aveva affermato di voler dare priorità alle “efficienze sui costi” in tutta l’azienda, suggerendo che le misure di contenimento della spesa potrebbero continuare.
La crescita di Google Pixel
Nei giorni scorsi, un gruppo di lavoratori ha fatto circolare una petizione per chiedere a Sundar Pichai di attivare un programma di uscita volontaria prima di procedere con tagli forzati. Ma la situazione ha comunque messo in allarme i dipendenti, che temono nuovi esuberi.
“I continui licenziamenti ci fanno sentire insicuri riguardo ai nostri posti di lavoro”, si legge nella petizione, riportata da CNBC. “L’azienda è chiaramente in una posizione finanziaria solida, il che rende ancora più dolorosa la perdita di così tanti colleghi di valore senza alcuna spiegazione”.
Nonostante le difficoltà, il business degli smartphone di Google ha infatti mostrato segnali di crescita. Secondo Counterpoint Research, nel terzo trimestre del 2024 l’azienda ha registrato il suo miglior risultato di sempre per quanto riguarda le vendite trimestrali di telefoni Pixel. Un dato incoraggiante, che però potrebbe non bastare a fermare la riorganizzazione in corso.
Per ora, il programma di uscita volontaria non è stato esteso ad altre aree strategiche di Google, come la ricerca o il team di intelligenza artificiale DeepMind. Ma l’incertezza rimane, alimentando il timore che il 2025 possa portare nuovi tagli al personale.


