General Motors ha annunciato ieri l’uscita dal mercato dei robotaxi, ponendo fine allo sviluppo di Cruise, la sua unità tecnologica avanzata.
Si tratta di una mossa che segna il ritiro di GM da un settore considerato fino a poco tempo fa il futuro dell’automotive, e che era stato al centro di investimenti per oltre 10 miliardi di dollari.
La decisione è motivata dalla necessità di ridurre i costi e dalle crescenti difficoltà nel competere in un mercato sempre più affollato.
“Considerando il tempo e le risorse necessarie per scalare il business, insieme alla concorrenza crescente, abbiamo scelto di reindirizzare i nostri sforzi,” ha dichiarato l’azienda in una nota ufficiale.
Cruise e il cambio di strategia
La CEO di GM, Mary Barra, ha spiegato che la decisione rientra in una strategia più ampia volta a concentrare le risorse sulle tecnologie più promettenti.
“Questa scelta riflette il nostro impegno per l’innovazione e l’efficienza, guardando al futuro dell’industria”, ha affermato Barra, senza però precisare quanti dipendenti di Cruise verranno trasferiti ad altre divisioni della casa automobilistica.
Solo un anno fa, Barra aveva annunciato ambiziosi obiettivi per Cruise, prevedendo un fatturato annuale di 50 miliardi di dollari entro il 2030. Il percorso verso una mobilità completamente autonoma si è però rivelato più arduo del previsto, con costi elevati, complessità tecnologiche e ostacoli normativi.
Precedenti e risparmi
GM non è il primo grande nome dell’automotive a fare un passo indietro sulla guida autonoma. Nel 2022, Ford Motor aveva chiuso il progetto Argo AI, sostenuto anche da Volkswagen, per concentrarsi su sistemi avanzati di assistenza alla guida.
Anche Cruise è stata recentemente al centro di controversie. Lo scorso mese, la società ha ammesso di aver presentato un falso rapporto per influenzare un’indagine federale e ha accettato di pagare una multa di 500.000 dollari. L’indagine verteva sul famoso incidente del 2023, quando uno dei suoi robotaxi investì un pedone a San Francisco.
La ristrutturazione annunciata da GM prevede risparmi annuali superiori a 1 miliardo di dollari, con un piano da completare entro giugno. La casa automobilistica, che possiede circa il 90% di Cruise, ha raggiunto accordi con gli altri azionisti che aumenteranno la sua partecipazione al 97% e intende acquisire le restanti quote.
Già a luglio, GM aveva deciso di sospendere lo sviluppo di un robotaxi privo di volante e controlli umani. Inoltre, una petizione presentata nel 2022 alla National Highway Traffic Safety Administration per l’approvazione di veicoli completamente autonomi è rimasta in sospeso, contribuendo alla scelta di ritirarsi.
L’uscita di GM dal mercato dei robotaxi evidenzia le difficoltà dell’industria nel tradurre in realtà le promesse della guida autonoma.
Mentre il settore continua ad evolversi, resta aperta la domanda su quanto tempo sarà necessario perché queste tecnologie possano davvero rivoluzionare il modo in cui ci spostiamo.


