I progressi nella robotica continuano a infrangere barriere. E arivano sempre più spesso dalla Cina.
Lo dimostra il recente record del robot Black Panther 2.0, capace di percorrere 100 metri in meno di 10 secondi. Un risultato che segna un nuovo capitolo nell’evoluzione della mobilità artificiale, con un focus sull’efficienza e la velocità.
Black Panther 2.0, più veloce di un umano
Sviluppato grazie alla collaborazione tra l’Istituto di innovazione umanoide dell’Università di Zhejiang e la startup cinese Mirror Me, Black Panther 2.0 si ispira alle caratteristiche anatomiche e al movimento di pantere e gerboa.
I quali, per chi non lo sapesse (noi abbiamo googlato), sono quei topolini dalla zampe lunghissime, noti per la loro agilità.
Il robot pesa 38 chilogrammi, è alto 63 centimetri e, grazie a tecnologie avanzate, ha superato il record precedente di 19,87 secondi detenuto dal robot coreano HOUND.
“Scarpe” da ghepardo
Il design del Black Panther 2.0 integra molle nelle articolazioni per assorbire gli urti e mantenere la velocità, mentre le tibie in fibra di carbonio aumentano la rigidità del 135% con un incremento di peso minimo.
“Attraverso l’integrazione di software e componenti, abbiamo creato un prototipo in soli tre mesi”, dichiara orgoglioso Wang Hongtao, professore dell’Università di Zhejiang e capo del progetto.
Inoltre, il robot utilizza l’intelligenza artificiale e il machine learning per adattarsi a diversi tipi di terreno, sincronizzando i movimenti delle zampe secondo il principio del pendolo accoppiato di Huygens.
Le “scarpe da corsa” ispirate al ghepardo aumentano l’aderenza del 200%, contribuendo a rendere il Black Panther 2.0 uno dei robot quadrupedi più efficienti e veloci mai creati.
Movimenti “naturali”
Sebbene ancora lontano dalle prestazioni di animali come ghepardi e struzzi, il robot cinese rappresenta un importante passo avanti per superare, in futuro, le capacità di velocità e agilità degli animali reali.
La ricerca, infatti, mira a comprendere le differenze tra i movimenti organici e quelli robotici per applicazioni sempre più avanzate e performanti.
Il precedente detentore del record, HOUND, pesava 45 chilogrammi e utilizzava un sistema di attuatori per garantire movimenti dinamici.
Altre innovazioni, come quelle sviluppate dall’Università Tecnica di Monaco con il robot BERT, mostrano come sfruttare i modelli di oscillazione naturale per ridurre il consumo energetico e migliorare la velocità.
Questi progressi aprono nuovi scenari per l’industria e la ricerca, consolidando la robotica come uno dei campi più promettenti per il futuro. E anche tra quelli più interessanti da raccontare.


